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“Arezzo Fiere e Congressi: gestione economica e chiarezza politica assenti. E il Comune di Arezzo che intende fare?”

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Conferenza stampa di Daniele Farsetti a nome del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle sulla situazione della società

“A nostro modo di vedere, Arezzo Fiere e Congressi è il paradigma di quella che è la gestione economica delle aziende partecipate e la mancanza di governo e di controllo delle stesse da parte della politica: le ultime vicende come conflitti interni, Camera di Commercio contro Comune e Provincia, dimissioni del presidente sono la punta di un iceberg che è bene fare emergere per intero.
Partiamo comunque da quella che è la composizione del capitale sociale: Regione Toscana 40,26%, Camera di Commercio di Arezzo 18,50%, Comune di Arezzo 12,96%, Provincia 10,56%, Monte dei Paschi 5,42%, Banca Etruria 3,19%. Poi ci sono altri soci privati che raggiungono il 9,10%. Sono 39 i milioni attuali di euro di capitale sociale. Dovrebbero arrivare, con un aumento ulteriore, a 45.000.000. Milano Fiere dispone di 41.000.000 di euro di capitale sociale, Firenze Fiere di 20.000.000. Già tali dati sono sorprendenti. Le strutture fieristiche dei capoluoghi lombardo e toscano si reggono su cifre inferiori e immagino che il loro lavoro e il loro fatturato siano superiori a quelli della struttura aretina.
In passato, tutta la mole di aumenti di capitale sociale era giustificata da Arezzo Fiere e Congressi con vari motivi, dall'aumento dei padiglioni all'ambito salto nel turismo commerciale, che non è mai accaduto. Anzi, la società è ora in situazione precaria con difficoltà a pagare chi sta completando la stessa struttura fieristica. Il mercato del credito, comprese paradossalmente le banche socie, ha nel frattempo chiuso le porte. Forse con ragione, visti gli alti indici di rischio e gli scarsi indici di redditività che caratterizzavano il piano industriale. I costi operativi dovevano diminuire dal 2011 e sono invece aumentati del 10% fino a 6.000.000 di euro. I 12 dipendenti fissi e i 2 part-time incidono per 780.000 euro l'anno, poi ci sono altre centinaia di migliaia di euro per le consulenze, sempre a leggere il piano industriale. Insomma, l'indice di redditività di questa azienda è scadente e presenta saldi negativi. Senza contare i debiti pregressi.
Arrivati a questo punto, con l'obiettivo dell'aumento di capitale a 45 milioni la Camera di Commercio accusa gli enti locali di scarso impegno nella struttura. Il Comune di Arezzo ha in effetti disatteso la sua quota, non l'ha sottoscritta, latita per problematiche di gestione interna e incapacità di indirizzo politico. Anzi, l'ambiguità di comportamento del Comune è totale: Arezzo Fiere e Congressi ha un auditorium e il Comune che fa? Si dota di analoghe strutture, è quindi un competitor di una società di cui è socio. Ora ne sta creando un altro alla Casa dell'Energia! Perché al casello autostradale non mettiamo la scritta: Arezzo città degli auditorium?
Una cosa che molti dimenticano è che l'85% di Arezzo Fiere e Congressi siamo noi cittadini e i cittadini pretendono che l'azienda sia gestita con criteri economici e rigeneri il capitale sociale. Senza chiedere sempre agli enti pubblici, a Pantalone, di sottoscrivere aumenti di capitale che, è il nostro timore, non servono allo sviluppo della società ma somigliano tanto a ripianamento dei debiti. Speriamo di non sbagliarci.
Le domande che la città dovrebbe porsi: perché continuiamo a mettere la polvere sotto il tappeto e non parliamo di queste cose? Perché il Comune di Arezzo ha sempre avallato tramite il suo rappresentante le delibere del Cda di Arezzo Fiere e Congressi e la sua discutibile gestione e poi si tira indietro e non sottoscrive il milione e mezzo di euro, inserendolo peraltro nel suo bilancio? Questo milione e mezzo, quindi per ora bloccato, è stato distratto da altri investimenti più utili, non poteva essere destinato, ad esempio, alle scuole comunali? Perché dal Consiglio Comunale non passa alcuna decisione relativa ad Arezzo Fiere, come prevede peraltro la legge in relazione alle società di capitali a cui l'ente locale partecipa? Noi questi quesiti li porremo ufficialmente, con un'interrogazione e un atto di indirizzo in Consiglio Comunale”.

Giovedì, 1 Novembre, 2012