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“Anche Arezzo deve ricordare Enrico Mattei”

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Dichiarazione del consigliere comunale Pilade Nofri (Pd)

Cinquanta anni fa moriva Enrico Mattei. È giusto che anche dalla nostra città provenga un messaggio di ricordo per quest’uomo legato agli “anni ruggenti” dell’Eni.
Personalmente sono stato dipendente del suo gruppo dal 1961 al 1965, impiegato soprattutto in un cantiere in Val d’Aosta dove “il cane a sei zampe”, la sua creatura, stava realizzando un oleodotto che collegava Genova e la Germania. Mattei venne in visita a quel cantiere e nell’occasione si avvicinò con l’umanità che lo contraddistingueva a chi vi lavorava stringendo la mano a tutti. Sottoscritto compreso. Era il giugno 1962, pochi mesi prima della tragedia del 27 ottobre sulla quale le congetture continuano ancora oggi. Due giorni dopo, assistetti alle esequie a San Donato Milanese. Lo voglio ricordare a nome di tutta la città, specialmente ora che c’è finalmente una strada, grazie a una mia mozione, a lui intitolata nella zona della Carbonaia.                
All’epoca, per il gruppo Eni ad Arezzo lavoravano tra i 50 e i 70 addetti. In Italia erano quasi 60.000 fra Eni, Snam e Società azionaria italiana perforazione e montaggi dove io ero operatore meccanico. Dentro questa grande famiglia, Pilade Nofri era il dipendente numero 58.178. Se ripenso a questo numero che vedevo ogni mese impresso in busta paga ho davvero chiara la dimensione di questa holding pubblica e l’impegno di Mattei nel realizzarla. A tutti questi 60.000, Mattei recapitava un pacco ogni Natale.
Al di là di questi aneddoti personali che ne vogliono sottolineare i tratti umani, Enrico Mattei non lo scopro di certo io: la modernità della nazione e la sua credibilità internazionale sono state acquisite, in anni difficili nei quali l’Italia era pur sempre vista come un paese sconfitto in una guerra recente, grazie a questo “esploratore dello sviluppo” che dai campi ci portò nelle officine e nei cantieri, che da Italietta agricola ci traghettò verso il destino di potenza industriale.

Lunedì, 1 Ottobre, 2012