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“Addirittura servono vittime per evidenziare il problema?”

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Dichiarazione di Domenico Chizoniti consigliere comunale Gruppo Misto

In seguito al tragico incidente accaduto in Puglia, esprimo la mia vicinanza ai familiari delle vittime e un augurio di buona guarigione a chi è rimasto ferito.

Non voglio tuttavia limitarmi a una semplice nota di solidarietà, bensì  porre all’attenzione una riflessione a chi di dovere, a chi governa questa splendida nazione, che splendida non è più.

È assurdo che nel 2016 possano accadere simili eventi in un Paese che si definisce “moderno” e che ha bisogno di tragedie immani per mettere in luce problematiche in realtà molto evidenti. Il Sud necessità urgentemente di un grande investimento, un piano studiato per l’ammodernamento, sopratutto delle ferrovie. Tengo a sottolineare che già nel  2012 era stato previsto e finanziato dall’Unione Europea il raddoppio del binario unico che è divenuto il tragico scenario dello scontro ma che, a causa dell’iter burocratico, ancora non ha trovato realizzazione, procurando solo anni e anni di proroghe. A questo punto mi chiedo: cosa deve succedere per comprendere che serve uno snellimento della burocrazia di questo Paese che fa della mediocrità e dell’emergenza un modo di vivere imposto alla famiglie italiane?

Renzi dovrebbe spiegare perché ha destinato al Nord il 98,8% dei fondi stanziati per le ferrovie, lasciando al Sud un misero 1,2%; è persino meno del 24% di tasse che, nonostante la crisi, versano i contribuenti meridionali, i quali quindi contribuiscono per quasi un quarto alla cassa comune e sono considerati meno di un quinto quando c’è da ripartire gli investimenti e poco più di un centesimo quando l’obiettivo è ammodernare le ferrovie o realizzarne di nuove. In altre parole, i meridionali si potrebbero permettere da soli almeno il 20%.

Ritengo, tra l’altro, sia opportuno smetterla di parlare della questione TAV, a prescindere dalla posizione personale, dei pro e dei contro: finché ci sarà un solo binario unico in questa Italia la TAV non è una questione da affrontare, almeno per rispetto di questi morti. Si faccia chiarezza sui progetti futuri che questo governo ha intenzione di mettere in atto per queste persone, per ora il colpevole ha un nome: lo Stato.

Venerdì, 1 Luglio, 2016