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Ad Arezzo la terza edizione dell’Affido Culturale realizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune

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Giovedì 14 novembre alle 18 alla Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo l’evento inaugurale dell’edizione 2024/25

Contrastare la povertà educativa grazie alla collaborazione attiva fra famiglie che stringono un patto finalizzato a realizzare insieme uscite destinate ai più piccoli al cinema, a teatro, nei musei, nelle librerie ed altre esperienze di fruizione culturale.

È con queste finalità che da dicembre viene attivata ad Arezzo la terza edizione dell’Affido Culturale. Il progetto, giunto per la prima volta in Toscana nel 2022, è realizzato dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e dal Comune di Arezzo, in collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo e la Fondazione Arezzo Comunità, ed è curato da Officine della Cultura. Questa edizione resterà attiva ad Arezzo fino al prossimo giugno. Saranno coinvolte fino a 14 famiglie e circa 35 bambini di età compresa tra la prima infanzia e l’adolescenza, che potranno partecipare a un numero minimo di 10 uscite di gruppo.

Giovedì 14 novembre alle 18 alla Casa Museo Ivan Bruschi in Corso Italia si terà ’evento inaugurale. Il programma prevede la visita per famiglie alla mostra "Tornei di Toscana. La Giosta del Saracino, il Palio della balestra e il Gioco del ponte". Per le famiglie interessate è ancora possibile partecipare al progetto, sia intervenendo all’evento inaugurale del 14 novembre che, successivamente, contattando Officine della Cultura ai seguenti recapiti: 0575 27961 – 338 8431111 – segreteria@officinedellacultura.org

Attivato nel 2022 ad Arezzo grazie alla Fondazione Toscana Spettacolo onlus, l’Affido Culturale ha l’obiettivo di mobilitare, contro la povertà educativa, alcune “famiglie risorsa”, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è semplice ma preziosa: genitori che abitualmente portano i figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, possono portare anche un altro bambino, eventualmente accompagnato da un proprio familiare adulto, che altrimenti non farebbe esperienza di questi luoghi per varie cause.

Si attiva così un insieme di fruizioni culturali condivise, per il tramite delle quali “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” stringono un “patto educativo” che si avvale di un sostegno complessivo multidimensionale promosso dagli enti culturali del territorio.

Per questa terza edizione accanto alle risorse garantite dalla Fondazione Toscana Spettacolo viene confermato il contributo del Comune di Arezzo.

Il progetto viene realizzato nel contesto della rete nazionale dell’Affido Culturale, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con cui è partito nel 2020 nelle città di Napoli, Roma, Modena, Bari, alle quali si sono aggiunte, a partire dal 2021, Milano.

"Il Comune di Arezzo e le fondazioni Guido d'Arezzo e Arezzo Comunità - commenta il vicesindaco Lucia Tanti - sostengono con grande convinzione questa progettualità innovativa e generativa per mettere in campo azioni legate alla ricchezza educativa e culturale. Oltre al merito, che fa di Arezzo una città attenta alla lotta contro la povertà educativa, ci convince il metodo che vede lo scambio e la collaborazione tra famiglie creando percorsi di vicinanza tra persone con una forte valenza civica".

“Confermiamo con soddisfazione - afferma la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo, Cristina Scaletti - il nostro impegno per un progetto che cresce anno dopo anno e che consente a tante famiglie di vivere e condividere esperienze culturali sul territorio. Un’azione concreta di contrasto alla povertà educativa, che promuoviamo consapevoli che i bambini e in generale i più giovani debbano essere al centro di azioni che mirano al benessere della comunità”. 

 “Il progetto dell’Affido Culturale - spiega la direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Patrizia Coletta - torna ad Arezzo dopo il successo di partecipazione registrato a partire dalla prima edizione del 2022. Si tratta di un’iniziativa di grande rilievo sociale che sosteniamo con forza per avvicinare le giovani generazioni alla cultura e creare occasioni di inclusione e di crescita che possano portare benefici a un numero sempre maggiore di famiglie”.

 

Contrasto della povertà educativa minorile

In Italia quasi 1 milione e 400mila minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 in povertà relativa. La crisi economica ha inciso fortemente sulle condizioni di vita di bambini e ragazzi. Fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta al diminuire dell’età. La povertà economica è strettamente legata alla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Non è solamente legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo. Ecco perché è necessario porre attenzione al tema, mettere al centro il minore e promuovere il valore della comunità educante.
(Fonte: https://www.conibambini.org/)

Martedì, 12 Novembre, 2024