“Siamo di fronte all’ennesima conferma che i Governi centrali hanno un’idea ben chiara del sistema delle autonomie locali: fuori le circoscrizioni e le Province e riduzione dei comuni a semplici uffici di riscossione imposte per conto dello Stato. La Tares è un esempio grave ma storicamente non è il primo e prevedibilmente non sarà l’ultimo. Famiglie e imprese hanno bollette più pesanti e formalmente le pagano ai Comuni. Vorrei fosse chiaro che noi siamo semplici, involontari e obbligati gabellieri. I soldi dei cittadini transitano dalle nostre casse come sabbia tra le dita. Lo Stato ci lascia solo lo sgradito onore di indossare la divisa di esattori.
Questa storia deve finire. I cittadini pagano una quantità pesantissima di imposte e questo mentre si taglia tutto ai Comun e praticamente niente all’Amministrazione dello Stato. Il peso dei Comuni sul totale della spesa della Pubblica amministrazione è pari ad appena il 7,6% mentre quello dello Stato sfiora il 30%. Perché non un cacciabombardiere in meno e qualche servizi sociale in più e qualche tassa in meno? Nel debito totale della pubblica amministrazione, i comuni pesano per il 2,5%.
E questo mentre i trasferimenti statali vanno a picco. Con il DL 78 del 2010 abbiamo perduto 1 milione e 108mila euro nel 2011 e 1 milione e 846mila euro nel 2012. Con il DL 201 del 2011 abbiamo perduto altri 2 milioni e 334mila euro nel 2012 e per gli anni successivi. Con il Dl 95 del 2012 mezzo milione nel 2012 e 2 milioni e 426mila euro nel 2013. Per i prossimi anni subiremo emorragie ad un media di 2 milioni e 800mila euro all’anno.
Facciamo i gabellieri per conto dello Stato e non potremo garantire servizi ai nostri cittadini. Chiederò all’Anci un nuovo e diverso impegno per una vera e propria contrattazione con lo Stato centrale. E, in ogni caso, lo Stato chieda e riscuota con la sua faccia i soldi che vuole da cittadini. Non con la mia”.