L'assessore Tanti: "dieci giorni per presentare un progetto"
“Il gioco è bello quando dura poco. Insieme al Sindaco abbiamo più volte chiesto alle associazioni della ex Casa delle Culture un progetto da condividere che non è mai arrivato. Arrivano invece comunicati, legittimi ma del tutto di parte, a difesa di un modello che questa Giunta ha altrettanto legittimamente deciso di cambiare. Dieci giorni di tempo, quelli indicati nella lettera inviata al coordinamento, sono quelli che ci separano da capire se queste associazioni hanno interesse ad offrire progetti per la città o se invece sono spiazzati dall'avere perduto il monopolio in un settore che rivendico essere spettanza di chi ha ricevuto il mandato popolare”. L'Assessore alle Politiche Sociali Lucia Tanti risponde così alla presa di posizione del coordinamento delle associazioni che ha nei giorni scorsi affidato ad un comunicato le proprie critiche alla chiusura della Casa delle Culture. “Sottolineo anche che alcuni volontari che frequentavano la Casa delle Culture hanno già stretto un rapporto di collaborazione con questa Amministrazione per il doposcuola. Rimane questo coordinamento, che ha deciso di assumere un atteggiamento di contrasto verso le scelte di questa Amministrazioone, scelte che rivendico come legittime, buone e soprattutto doverose”, continua Tanti. “Fraternita dei Laici è il soggetto più opportuno per gestire lo sportello di informazioni, e Fraternita dei Laici è il soggetto più titolato a svolgere servizio di mediazione linguisitca e culturale, corsi di lingua e cultura italiana, doposcuola e corsi di formazione civica. Se la Giunta precedente in materia di coesione sociale preferiva affidarsi a ONG e a associazioni di volontariato con costi discutibili e con risultati tutti da verificare, questa Giunta rivendica il diritto di essere protagonista e di voler mettere un controllo diretto sui risultati legati a temi riconducibili all'inserimento sociale dei migranti in questa città. E' bene che si sappia che spesso abbiamo verificato che in fase di attribuzione di cittadinanza, alcuni migranti non riuscivano a leggere la formula di giuramento, abbiamo altrettanto spesso sostenuto che chi arriva ha diritti e doveri e tra i doveri che ha c'è anche quello di consocere la nostra lingua, la nostra tradizione, le nostre regole. Su queste questioni siamo disponibili al confronto con tutti ma non facciamo nessun passo indietro: spetta a noi l'indirizzo, il controllo e la valutazione. La coesione sociale non si appalta, non si affida, non si regala, non si concede, non si vende: si gestisce in prima persona, con tutti i soggetti lealmente dispobnibili a collaborare. Ci sembra che il cooordinamento sia più dispiaciuto dall'aver perduto un immobile gratis, che non intenzionato a costruire percorsi di coesione sociale; ricordo però che questa città è piena di associazioni di volontariato che fanno cose molto buone e che non si sognano di farsi pagare l'affitto dagli enti pubblici: per equità forse è arrivato il momento di iniziare a non avere figli e figliastri, ma semplicemente ad avere atteggiamenti giusti nei confronti di tutti”, conclude Tanti.