Evidentemente non è un periodo fortunato per l’assessore allo sport Romizi quando entrano in ballo le palestre. L’amministrazione è incapace di uscire dal vicolo cieco della struttura di San Lorentino, rivendicata dagli studenti, creato da essa stessa con la lungimiranza che le è tipica ma a questo punto la cosiddetta “palestrina” non è sola.
Scoperchiando il pentolone delle strutture sportive, ecco emergere le due situazioni che gridano allo scandalo delle palestre di Rigutino e della scuola Francesco Severi: la prima in condizioni disastrate presenta una sporcizia tale che l’associazione sportiva che la gestisce è costretta a chiamare a sue spese una ditta privata senza che il Comune provveda mai nel corso dell’anno come invece dovrebbe.
La seconda ha conosciuto dal primo settembre al 17 ottobre il piacevole effetto finlandese dell’assenza di acqua calda: un mese e mezzo. Le associazioni che fanno uso della struttura, per un totale di centinaia di atleti, si sono viste così costrette a servirsi di docce fredde. In primis hanno interessato della cosa il Comune, poi ottenendo il silenzio come risposta hanno provveduto a sollecitare la manutenzione della caldaia. La ditta ha scoperto che era fuori uso, ridotta a inutile boiler. Forse in Comune non lo sanno ma pare che ogni macchinario tecnologico incorra in quella che è l’usura del tempo.
Gli atleti, ben rinfrescati, hanno provato a chiedere di cambiare palestra per i loro allenamenti, limitatamente al tempo necessario per sostituire la caldaia. Niente.
Dopo di che, sia da Rigutino che dalla Severi è salita la richiesta al Comune di poter ottenere un piccolo sconto nel canone di utilizzo, vuoi per le spese sostenute vuoi per i disagi sopportati. Ancora niente. Che dire: meglio il footing al Prato e il bagno nella vasca di casa.