È possibile giungere a una memoria europea della seconda guerra mondiale? Il tema verrà discusso sabato 11 ottobre a partire dalle 9,30 al Teatro Pietro Aretino alla presenza di studenti delle scuole medie superiori della città.
Il confronto sarà fra storici specializzati in materia: dopo i saluti dei sindaci di Arezzo e Civitella, si susseguiranno gli interventi di Ivo Biagianti, Gabriella Gribaudi, David Ellwood, Wolgang Schieder, Filippo Focardi e Adrian Lyttelton che metteranno a confronto le memorie della seconda guerra mondiale in Italia, Inghilterra e Germania. Il seminario, presieduto da Leonardo Paggi dell’Associazione per la storia e le memorie della repubblica ha per titolo L’esperienza della seconda guerra mondiale in Germania, Inghilterra e Italia. La ricerca storica e gli stereotipi delle opinioni pubbliche nazionali. È organizzato dai Comuni di Arezzo e di Civitella in Val di Chiana in collaborazione con l’Associazione per la storia e le memorie della Repubblica, l’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) comitato provinciale di Arezzo e la Società storica aretina.
Si inserisce nell’ambito delle celebrazioni del 70esimo anniversario degli eccidi nazifascisti e della liberazione del territorio aretino. L’ultimo conflitto mondiale coinvolge e travolge tutti i paesi del vecchio continente scavando tra di loro profonde divisioni. Dopo il 1945 nascono memorie nazionali profondamente divise e anche contrapposte. La prima grande differenza è quella tra vincitori e vinti. Nell’intenzione di abbattere le dittature fasciste gli alleati colpiscono Italia e Germania con bombardamenti a tappeto destinati a provocare centinaia di migliaia di vittime. Non meno divise però sono le memorie dei paesi sconfitti. Dopo l’8 settembre del 1943 la Germania instaura in Italia un regime di occupazione militare che fino al 25 aprile del 1945 imporrà gravi sofferenze alle popolazioni civile. L’idea dell’iniziativa è che aprire un confronto aperto è il primo importante passo per superare le differenze del passato. Anche la riflessione storica può dare un suo contributo alla ripresa del processo di unificazione europeo giunto a un momento arduo di verifica.