Arezzo perde un suo illustre concittadino. La scomparsa di Mauro Ferri, romano ma aretino di adozione, ci priva di un grande protagonista della storia politica, culturale e giuridica.
Un curriculum di prestigio: nella Resistenza e poi Sindaco di Castel San Niccolò, Mauro Ferri ha cominciato a legare il suo nome a quello della nostra città fin dai primi anni cinquanta, quando ricoprì la carica di consigliere comunale e poi provinciale. Arezzo lo premiò eleggendolo a deputato nel 1953. Nonostante gli impegni romani sempre rilevanti - nel vivo della storia tormentata del socialismo italiano, in bilico fra massimalismo e riformismo, ministro per l’industria nel secondo governo Andreotti, parlamentare europeo, giudice costituzionale dal 1987 e presidente della Corte Costituzionale stessa per un anno tra il 1995 e il 1996 - Mauro Ferri mai ha tagliato quel legame con Arezzo che ne aveva caratterizzato gli esordi. Lo dimostra il regalo, frutto della sua passione per la storia e i libri antichi, che fece alla biblioteca dell’università e dunque alla città intera nel 2007: i 21 volumi, corrispondenti alle 10 annate cha vanno dal 1789 al 1799, de “Le Moniteur Universal” l’organo ufficiale del governo francese pubblicato quotidianamente a Parigi. Proprio in virtù di questo legame gli era stata conferita nel 1996 la cittadinanza onoraria.
A nome mio, dell’amministrazione che rappresento e dell’intera città, desidero esprimere il più sentito cordoglio per la scomparsa di un aretino eccellente.