Conferenza stampa su opere pubbliche e bilancio, argomenti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, del capogruppo di Arezzo in Comune, Francesco Romizi. Con lui Franco Dringoli e Federico Frosini, del coordinamento comunale.
“Prima del Consiglio Comunale di venerdì – ha dichiarato Francesco Romizi – e dopo alcune esternazioni di sindaco e vicesindaco, ci siamo sentiti di dover fare un'operazione verità. Nel 99% dei casi, gli interventi annunciati dalla nuova giunta in ambito di opere pubbliche sono interventi deliberati, alcuni appaltati, dalla precedente amministrazione. La prima dichiarazione di Ghinelli è stata poi relativa a un buco di bilancio di 2 milioni e 300 mila euro. Lo ha detto in una trasmissione televisiva a La 7: poche ore dopo, qualcuno gli deve avere chiarito che non si tratta di un buco nella parte corrente ma di un aggiustamento tecnico normalissimo che si trova in tutti i bilanci degli enti locali. Avrei voluto un riconoscimento della boutade sparata addirittura in un media di carattere nazionale. O maggiore correttezza quando si dice di volere stravolgere progetti a gara già aggiudicata, ad esempio i viali urbani. Le delibere del prossimo Consiglio Comunale sono sostanzialmente poca roba rispetto a quello che ci aspettavamo: ci troveremo nel paradosso di una maggioranza attuale che voterà a favore di delibere che non modificheranno quanto già deciso dalla precedente amministrazione e sulle quali a marzo il centrodestra votò contro. Da parte mia, avrò un atteggiamento corretto, non potrò votare contro questi atti, motiverò adeguatamente la mia astensione”.
“L’amministrazione di centrosinistra – ha sottolineato l’ex assessore Franco Dringoli – lascia in eredità una molteplicità di interventi pubblici pronti a partire e anche una serie significativa di finanziamenti ottenuti per opere pubbliche, partecipando a vari bandi e accordi di programma. Dunque, sono due i gruppi che distinguiamo: il primo le opere già progettate, finanziate a appaltate, 15 interventi per un totale 2.500.000 euro. Accanto a queste opere di prossimo avvio, vi sono significativi finanziamenti, come accennavo, per interventi ottenuti attraverso bandi, accordi di programma con Regione o Fraternita la cui la progettazione è in corso, in molti casi prossima alla conclusione, e che trovano, nel piano approvato dal Consiglio Comunale a marzo del 2015, il loro finanziamento totale. Anche qui sono 15 opere per quasi 10 milioni di euro, con cofinanziamenti ottenuti per circa 8 milioni. In particolare, gli interventi del Polo Digitale, la pista ciclabile e l’illuminazione del Pionta risultano pronti per essere appaltati.
Va poi evidenziato – ha proseguito Dringoli – che la Regione si appresta a liquidare al Comune di Arezzo un finanziamento da fondi europei a rimborso di opere già realizzate in questi anni che avevano le stesse caratteristiche del programma Piuss. Il finanziamento, senza vincoli di destinazione, dovrebbe aggirarsi intorno a 3,5 milioni di euro a rimborso parziale delle seguenti opere finanziate in proprio in questi anni dal Comune: Piazza Sant’Agostino, Piazza Guido Monaco, Via Vittorio Veneto, Piazza del Praticino, Teatro Petrarca, Via del Saracino, Via Roma, restauro del Prato. Infine, esiste un impegno della Regione al cofinanziamento della cassa di espansione del Biccheraia, avvalendosi delle risorse non utilizzate per la cassa del Castro e di un finanziamento provinciale al fine di completare la messa in sicurezza sul bacino Castro-Bicchieraia. Pertanto la cassa di espansione del Bicchieraia risulta finanziata quasi al 50 per cento. C’è da capire al più presto se la nuova amministrazione vuol procedere con le opere cofinanziate al fine di non perdere i finanziamenti accordati”.
“Sul Teatro Petrarca – ha concluso Federico Frosini – un edificio storico non ha l'obbligo di dotarsi di un impianto di aria condizionata e peraltro il Petrarca è una struttura con un sistema di aerazione adeguato. Il Polifonico è poi previsto il 20 agosto, non domattina, credo che sarà peggio ospitarlo, climaticamente parlando, alla Pieve”.