La Presidenza del Consiglio Comunale di Arezzo dal 26 marzo al 30 aprile 2015 ospita, nella suggestiva e prestigiosa cornice del loggiato al secondo piano di palazzo comunale, la mostra di arte figurativa “Interloqui Sinergici tra Sol Levante e Luna Ponente”, degli artisti Tetsuji Endo e Massimo Triolo, curata da Rita Carioti. L’inaugurazione si terrà giovedì 26 marzo alle 18,30.
“Per me è un piacere - dichiara Luciano Ralli, Presidente del Consiglio Comunale - mettere a disposizione il loggiato per una nuova iniziativa artistica, proseguendo una tradizione avviata dalla presidenza oramai da alcuni anni. I cittadini possono così conoscere un bellissimo spazio di questo storico edificio, luogo ideale dove poter comprendere come la dimensione creativa sia momento d’incontro e di confronto che supera confini e barriere. Lo scopriamo anche nelle opere del giapponese Tetsuji Endo e dell’italiano Massimo Triolo, grazie alla mostra d’arte figurativa curata da Rita Carioti con raffinata passione artistica”.
“In questa epoca di globalizzazione - spiega Rita Carioti - è sempre più frequente osservare come variegati popoli di differente provenienza, estrazione culturale e tradizioni si trovino a conoscersi confrontarsi e condividere insieme costruttive esperienze di vita. Gli artisti di questa mostra ne sono uno speciale esempio. Nonostante le personali opposte visioni rappresentative, talvolta le loro opere si rivelano affini non soltanto nella forma espressiva ma anche nei rispettivi contenuti.
Pur essendo il personale tratto stilistico differente per carattere, minuzioso, elegante e morbido ma deciso quello di Tetsuji, dettagliato, forte, contrastato e incisivo quello di Massimo, alcuni dei soggetti da entrambe raffigurati hanno una inaspettata comune intenzionalità creativa, poetica, onirica e narrativa. Da ciò ne scaturisce una spontanea induzione degli artisti a realizzare sullo stesso foglio una significativa opera a quattro mani”.
Tetsuji Endo nasce a Chiba, Giappone. Si laurea presso l’Università di Arte Musashino Bijutsu Daigaku di Tokyo con specializzazione in pittura a olio. Collabora in allestimenti e promozioni di mostre con varie gallerie giapponesi. Insegna pittura a olio presso l’Istituto Funabashi Bijutsu Yobikou. Realizza opere di scultura e decorazioni murali di interni. Per tre anni lavora come pittore scenografo presso il Teatro Shinbashi e il Teatro Nazionale Giapponese di Tokyo.
Nel 2006 si trasferisce in Italia, per studiare l’arte e la cultura italiana e dal 2007 decide di vivere stabilmente in Italia, dove lavora come pittore per collezionisti privati e decoratore murale di interni. Espone in varie mostre personali e collettive tra cui, nel 2008 la mostra-concorso Lancia d’Oro Giostra del Saracino di Arezzo, ottenendo una menzione di merito. La sua ispirazione è variegata, viene da occidente come da oriente, e si sostanzia sia in scorci paesaggistici o ambientali sia in simbologie concettuali. Sempre con un’aura di evanescente e avvolgente morbidezza.
Massimo Triolo, talentuoso artista autodidatta aretino, nel corso del tempo realizza quattro esposizioni di arte figuratva: nel 2007 la personale “Brachilogie monocromatiche di un automachia”; nel 2007 la personale “Angeli Diavoli e Poeti”; nel 2008 la collettiva “L’Arte rende omaggio all’Arte” e nel 2012 la personale “Non Opera che non Peregrina”.
Si dedica inoltre all’arte della scrittura, in forma narrativa o poetica, che talvolta integra nei suoi disegni. Ha al suo attivo cinque pubblicazioni: “Ratafià”, una raccolta di racconti da lui stesso illustrati, editi da Ibiskos Editrice - 1996; “Due chiacchiere con il diavolo”, raccolta di poesie edite da Editrice Zona - 2005; “L’Autore, il pierrot e il gatto nella scatola”, raccolta di poesie edite da Statale 11 Editrice - 2010; “In ritardo sulla scena”, raccolta di poesie edite da Akkuaria Editrice - 2012; partecipazione con due racconti nell’antologia “Signori e Signore”, edita da Akkuaria Editrice - 2012.
La meticolosa tecnica figurativa, cesellare, quasi maniacale, con la quale interseca tratti e linee, si alterna con morbide e fluide pennellate. Anche le ambientazioni naturalistiche e fantastiche si collocano in contesti e atmosfere di penombra, dove la luce si posa e si modella in segni netti e contrastati.