Nei giorni belli e avvolgenti del Natale, a casa con parenti e famiglia, mia moglie mi dice: "a te che ti piacciono tanto le primarie, hai poi visto il video delle dichiarazioni di Matteo Bracciali dopo la sua vittoria?”. Ammisi candidamente di no, è il solito rituale dove si ringrazia tutto, tutti e via via corbellando.
Ma le ho voluto dare soddisfazione e me lo sono visto; ero rimasto male delle dichiarazioni di Bracciali, dove, in modo molto chiaro, avvertiva che se alle prossime elezioni vinceva il centrosinistra la Città poteva ben sperare perchè loro comandano in Regione e sono al Governo a Roma, se invece vince il centrodestra Arezzo rimarrebbe isolata. Mi è sembrata una dichiarazione fuori luogo e anche di dubbio gusto, molto offensiva anche nei confronti del cittadino e di tutte quelle persone, la maggioranza, che hanno un cervello e lo utilizzano per ragionare.
Non sono mai intervenuto in quel frangente, ho pensato ad una semplice caduta di stile e alla ubriacatura della vittoria.
E invece, con sommo disprezzo del ridicolo e con vero dispiacere da parte mia, leggo una pesante e brutta intervista su un quotidiano locale dove Bracciali non solo conferma quello che aveva detto nella precedente videointervista, ma ricalca la mano e parla addirittura di una asse partito-Regione-Nazione, della serie tanto sono sicuro di non contare un beato nulla, quindi tanto vale fare lo zerbino e scendere a patti con un partito che altrimenti mi stroncherebbe sul nascere. Hai capito, lui non pensa ad Arezzo, agli Aretini, al benessere dei suoi concittadini e della comunità locale, secondo Bracciali è fondamentale seguire pedissequamente gli ordini imposti dall'alto, dal partito-nazione, dal PD che come sempre ti dice cosa fare, quando fare e perchè lo devi fare. E' una logica totalmente aberrante, praticamente costoro non difenderanno gli interessi dei cittadini in generale, ma aiuteranno solo quelle situazioni dove comanda, non governa, comanda, il Pd. Ecco, ci siamo, la dittatura del vero pensiero unico è forse questa, sorridi, vota e taci, al resto ci pensiamo noi. Quanta tristezza, e quanta tracotanza, e che dispiacere immenso vedere Matteo Bracciali esprimere questi pensieri buoni solo per una "dittatura del sorriso".