Descrizione
Adottata con 16 voti a favore e 10 contrari, due i non votanti, la variante per l’area residenziale di 6.000 metri quadrati di via Tiziano: due edifici di altezza massima di 9 piani, che di quei 6.000 metri quadrati ne occuperanno una porzione, con 8 appartamenti ciascuno per un totale di 16, parcheggio pubblico, verde e viabilità.
“Questo progetto – ha rilevato l’assessore Francesca Lucherini – è funzionale a risolvere alcuni problemi della zona: la sosta, grazie alla localizzazione di un ampio parcheggio, la mancanza di caratteri ambientali anche se, così ho letto, per qualcuno vi sarebbe già un ‘polmone verde’, giudizio assolutamente inappropriato. L’area acquisirebbe un connotato edilizio e urbanistico finalmente compiuto, ne uscirebbe riqualificata mentre Arezzo beneficerebbe di una qualità estetica superiore a quella di molte lottizzazioni del passato. Per il Comune si tratta anche di incamerare in termini di oneri 456.000 euro”. Spazio ora ai 60 giorni di tempo per le osservazioni prima del nuovo passaggio in aula per l’approvazione definitiva.
Per Michele Menchetti “con la scusa dell’area degradata, da cui sono stati abbattuti due anni fa 27 aceri campestri e forse è diventata tale anche per questo, subentra l’ennesima colata di cemento. Quando c’è da scegliere tra verde e cemento prevale sempre il secondo. È più forte di voi che, paradossalmente, sbandierate l’accordo del green city”.
Dal Pd con Alessandro Caporali e Giovanni Donati sono state poste questioni pregiudiziali e avanzate critiche sulla densità antropica ed edificatoria del quartiere che uscirebbe eccessivamente incrementata. “Ribadiamo che la partecipazione dei cittadini – ha rilevato Alessandro Caneschi – che avrebbero meritato più ascolto e rispetto è stata disattesa. Il progetto sottende a ben sei sotto-procedimenti, a dimostrazione di una complessità tale che avrebbe meritato più cautela e che alla fine potrebbero perfino stravolgere l’attuale disegno. Nei documenti pianificatori approvati 5 anni fa l’area era stata mantenuta nella sua ‘storica’ destinazione. In quell’occasione poteva essere sottratta ai ‘servizi’ e ricondotta ad altro. Sulla sosta posso dire, in effetti, che la zona in alcuni giorni si satura di veicoli. La soluzione non poteva allora essere quella di realizzare un parcheggio e stop? Invece il parcheggio diventa lo zuccherino per edulcorare un’amara pietanza”.
Per Marco Donati “la scelta è politicamente legittima ma arriva a fine consiliatura e dunque non chiamatela strategica. Non è un progetto banale, qualche distinguo è prevedibile anche nella maggioranza a dimostrazione che è lecito discuterne. Pochi progetti come questo, d’altronde, hanno generato un dibattito tale fra i cittadini”.
Francesco Romizi: “andiamo ad approvare la più importante lottizzazione dell’attuale mandato a cinque mesi dal voto. La prossima amministrazione arriverà a giochi fatti. È un precedente pericoloso: qualunque cittadino proprietario di un terreno destinato a servizi potrà chiedere la variante per renderlo edificabile. Annuncio 6 emendamenti di cui 4 firmati dai capigruppo di opposizione e 2 dal sottoscritto, Michele Menchetti e Alessandro Caneschi e non da Marco Donati. Chiediamo che l’altezza massima non superi quella degli edifici esistenti, la messa in sicurezza idraulica dell’area, interventi di compensazione arborea, uno studio sul traffico e sulla mobilità, la trasformazione delle misure ambientali da indicative a cogenti, la coerenza del progetto con il piano comunale di protezione civile”.
Per Roberto Severi “noi non siamo qui per seguire le strumentalizzazioni politiche su una pratica. Noi vogliamo migliorare una situazione, attrezzare un’area in maniera qualitativamente positiva e dotarla di standard specifici in nome dell’interesse pubblico. E non andiamo a stravolgere chissà cosa, parliamo di 16 alloggi non di un numero esorbitante”.
Per Piero Perticai “se facciamo 100 nuovi posti macchina, magari chi viene ad Arezzo da Rigutino come me evita di fare 10 giri in auto in via Lorenzetti o via Giotto generando inquinamento ambientale. Non sono abbastanza ma sono meglio di niente”.
Gli emendamenti sono stati fatti propri dall’assessore a eccezione del secondo sulla sicurezza idraulica che è stato votato e respinto dall’aula.
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ribadito che “l’intervento s’inserisce in un’area già edificata. Lo potremmo definire ‘di completamento’. Sul fatto che deliberiamo a fine mandato, ricordo che una pratica urbanistica da 83.000 metri quadrati, quelli dell’area Lebole, venne approvata nel 2015 a tre settimane dal voto, atto che peraltro non è servito a molto viste le successive vicissitudini. Questa amministrazione opera nella legittimità e non accetta lezioni di opportunità”.
Arezzo, 18 dicembre 2025