È molto bello vedere che ci sono titoli di giornale che parlano di doverosi “ricambi” tra le “poltrone” (definite proprio così, piuttosto che “posizioni di amministrazione del bene pubblico” o “ruoli sociali” o altro) visto che ora da sinistra si passa a destra.
Crediamo, e speriamo concorderete con noi, che le aziende partecipate dovrebbero avere un ruolo prettamente tecnico perciò dovrebbero essere fatti dei bandi pubblici e scelti i migliori
curriculum, magari pubblicati on line, al servizio del cittadino; piuttosto che la stantia operazione di riciclaggio degli amici che sono rimasti senza un posticino di lavoro. Che se lo cerchino un lavoro e smettano di essere materiale da riciclo della politica. Va bene la legge delle tre R (Riparazione, Riuso, Riciclo) ma andrebbe applicata in altri campi, a servizio della comunità, appunto.
Si mettono “i propri uomini” invece di persone capaci di svolgere al meglio il servizio. E purtroppo, spesso e volentieri, il cittadino neppure s’indigna più di fronte a questo zelo. Ormai l’italiano è abituato, fa spalluccia. Educato dalla televisione ha smesso di combattere questo comportamento. Noi siamo convinti che invece, scegliere tra la cittadinanza, volti freschi,
magari giovani, laureati e pronti a dimostrare le proprie capacità intellettive e professionali sarebbe quanto di più illuminato e culturalmente dirompente un’amministrazione possa fare.
Nel prossimo Consiglio comunale, delibereremo anche su questo argomento, i criteri potrebbero essere corretti, speriamo, successivamente, anche le valutazione sulle scelte. Il nostro auspicio è che non vada in scena il “giro di poltrone vol. XXX” dove ci sarà chi per questo gesto alzerà le mani per applaudire.
Prima della politica, in questo paese va cambiata la forma mentis, la cultura sociale. Aladino, strofina ancora una volta la lampada, magari a questo giro viene fuori la solidarietà invece che il genio che ti renderà ricco.
