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Inquinamento elettromagnetico

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I campi elettromagnetici si propagano sotto forma di onde elettromagnetiche, per le quali viene definito un parametro, detto frequenza, che indica il numero di oscillazioni che l'onda elettromagnetica compie in un secondo. L'unità di misura della frequenza è l'Hertz (1 Hz equivale a una oscillazione al secondo). Sulla base della frequenza viene effettuata una distinzione tra:
-inquinamento elettromagnetico generato da campi a bassa frequenza (0 Hz - 10 kHz), nel quale rientrano i campi generati dagli elettrodotti che emettono campi elettromagnetici a 50 Hz;
-inquinamento elettromagnetico generato da campi ad alta frequenza (10 kHz - 300 GHz) nel quale rientrano i campi generati dagli impianti radio-TV e di telefonia mobile.
Per quanto riguarda l’attività di monitoraggio e controllo dei campi elettromagnetici, in Toscana la normativa prevede controlli biennali degli impianti esistenti sul territorio regionale; nell'ambito di tale attività ARPAT valuta il rispetto dei limiti di esposizione previsti dalla normativa; l’attuazione, da parte dei soggetti obbligati, delle azioni di risanamento disposte dal Comune, su proposta di ARPAT (esempio, l’abbassamento della potenza, la rotazione o sostituzione delle antenne con modelli più performanti, la delocalizzazione dell’impianto); il mantenimento dei parametri tecnici dell’impianto dichiarati dal gestore.
 
 
I Comuni hanno il compito di autorizzare l’installazione di nuovi impianti di telefonia cellulare e/o la modifica di quelli esistenti, sulla base di una preventiva valutazione di ARPAT.
Ufficio Competente: